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C’è chi ti legge il libro, la poesia, la filastrocca, chi ti canta la canzone, chi danza, chi ti fa lezione di yoga, ecc. In questi giorni i video degli artisti chiusi in casa sono esplosi.

E se da un lato tutto ciò è bellissimo perché la vita sta nel movimento, dall’altro sono troppi, decisamente troppi contenuti tutti più o meno uguali.

Il mio intento principale, in questo periodo, è invitarvi a mettere mano alla vostra comunicazione, che potrebbe finalmente avere un tempo dedicato di attenzione e cura. Questo perché so l’importanza di questo lavoro, che è molto più profondo di quanto si pensi, e che è in grado di facilitare tutto il resto della vostra attività.
Non sto parlando semplicemente di mettere in ordine l’indirizzario o sistemare le foto del sito o aprire un account instagram. O creare video divertenti per facebook.

Sto parlando di ripensare all’obiettivo della vostra comunicazione, ai messaggi e ai valori che volete trasmettere. E alle persone con cui volete entrare in dialogo. Perché anche (soprattutto) a questo possono essere utili i social: ad entrare in dialogo.

Allora il mio suggerimento è: perché non utilizzate questo tempo anche per provare a parlare davvero con le persone che vi seguono, visto che ciò che ci è negata ora è proprio la relazione diretta? Questo è un momento di casa, di spazi intimi, riflessivi e familiari, un tempo da backstage. Scendete dal palco, fateci vedere come vivete questo momento, parlate direttamente con noi che siamo dall’altra parte dello schermo.

Avete mai pensato che la maggior parte delle persone non ha idea di che tipo e quanto lavoro ci sia all’interno di una compagnia teatrale? O di come vive la propria quotidianità lavorativa? Forse è l’occasione giusta per parlargliene.

Uno dei fondamenti del marketing è l’analisi del target, ovvero del proprio pubblico. Spesso quando chiedo agli artisti per chi fanno teatro-danza-musica-arte mi rispondono “per tutti”. Niente di più sbagliato.
E’ normale ed è la prima risposta istintiva, ma è falsa e nociva, in qualsiasi caso. Rivolgersi a tutti è come non rivolgersi a nessuno in particolare, e questa «non scelta» si paga in termini di crescita, visibilità e forza.

Un lavoro per individuare il proprio target in maniera sempre più approfondita è importante per capire a chi volete rivolgervi e iniziare a comunicare in modo specifico con loro, parlando la stessa lingua, comprendendo le loro esigenze e dimostrando che voi state offrendo una possibile risposta a queste esigenze.

La vostra attività non può esistere solo per voi stessi: esiste per essere utile, per aiutare qualcuno (nei mille significati che la parola “aiutare” può avere).

E… sì, anche la vostra arte risponde a delle esigenze, a dei bisogni. Ma se vi fermate allo “svago” state ancora sulla superficie. Si può andare molto, molto più a fondo.

Mi piacerebbe accompagnarvi in questa profondità, seguitemi e lo faremo un po’ alla volta.